La lombalgia è una delle patologie più comuni. Nel corso della vita l’80% della popolazione soffrirà almeno una volta di mal di schiena. Inoltre risulta essere tra le prime cause di assenza dal lavoro.
Le cause del mal di schiena possono essere numerose: oltre a cause strutturali ed anatomiche troviamo fattori sociali e psicologici. Infatti chi soffre di depressione, chi è insoddisfatto del proprio lavoro tende a soffrire maggiormente con la lombare.
E l’approccio al mal di schiena è spesso sbagliato: si ricorre infatti troppo facilmente all’uso di farmaci.
Molti studi dimostrano come i comuni farmaci antinfiammatori, come aspirina e ibuprofene, sono “quasi completamene inutili” contro il mal di schiena. I farmaci FANS offrono benefici appena superiori ai placebo, ma i benefici sono superati da gravi effetti collaterali, come ulcere gastriche e sanguinamento.
Come curare il mal di schiena?
La lombalgia è un problema che ci affligge da sempre: infatti in numerosi testi antichi troviamo riferimenti al mal di schiena e a come porvi rimedio. In Cina già nel 2700 a.C. venivano effettuati trattamenti di manipolazione della colonna vertebrale. Un antico trattato di medicina egizio risalente al 1500 a.C. spiega come trattare uno “strappo a una vertebra lombare”. Ippocrate, padre della medicina, è il primo a fare riferimento alla “trazione spinale” come terapia d’urto contro il mal di schiena nel 400 a.C.
Il consiglio è quello di curare il mal di schiena con manipolazioni vertebrali, massaggi e termoterapie (tecarterapia, ipertermia, laserterapia ad alta potenza). Quando la lombalgia è cronica l’esercizio fisico e tecniche di respirazione, che riducono lo stress, possono essere soluzioni molto efficaci. Inoltre la rieducazione posturale individuale è un trattamento indispensabile per migliorare la postura e prevenire nuovi episodi di mal di schiena.
È quindi necessario ridurre drasticamente l’uso dei farmaci e lavorare sul benessere fisico e psichico del paziente.