Intervista al Dottor MICHELE VENOSA, Specialista in Ortopedia e Traumatologia
- Dottore buongiorno! Parliamo di alluce valgo. Di cosa si tratta e come si manifesta?
- L’alluce valgo è una delle problematiche ad evoluzione cronica più frequente nella pratica clinica: si manifesta con una deviazione laterale dell’alluce verso le altre dita, con prominenza mediale della testa del I metatarso.
- Chi colpisce?
- La prevalenza aumenta con l’età (il 35% della popolazione oltre i 65 anni presenta l’alluce valgo) ed è maggiore nel sesso femminile, anche in relazione al frequente uso di calzature con tacchi alti. Spesso si presenta bilateralmente.
- Quali sono i sintomi?
- Il disturbo principale che conduce ad una valutazione ortopedica è il dolore in corrispondenza della testa del I metatarso, cui spesso si associa una callosità (cheratosi plantare) al di sotto della testa del II metatarso. Alla valutazione clinica si associa la valutazione radiografica del piede che deve essere sempre effettuata sotto carico e che consente di misurare l’entità delle deformità.
- Qual è il trattamento?
- Nelle forme lievi, in fase iniziale, il trattamento può essere di tipo conservativo. L’uso di una scarpa di dimensioni sufficienti ad eliminare la pressione sulla prominenza ossea del I dito può ridurre in maniera significativa i sintomi. Può essere associata della fisioterapia per il trattamento della sintomatologia dolorosa (ultrasuoni a freddo, laserterapia ad alta potenza o tecarterapia). Anche l’uso di cuscinetti e divaricatori può contribuire a ridurre i sintomi. È bene ricordare però che l’uso di questi dispositivi non previene la progressione della deformità. Nella scelta del trattamento chirurgico sono sempre di maggior interesse tra la popolazione l’utilizzo di metodiche mini-invasive poiché riducono l’impatto dell’intervento, diminuiscono il dolore (spesso i pazienti non hanno alcuna necessità di assumere antidolorifici) e accelerano il recupero post-operatorio, potendo essere dimessi la sera stessa dell’intervento e consentendo da subito la deambulazione con carico. È bene però sottolineare come le tecniche mini-invasive non possano essere applicate a tutte le deformità, ma solo alle forme meno gravi in fase iniziale.