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Anatomia dell’anca
L’articolazione dell’anca, chiamata anche articolazione coxo-femorale, è costituita dall’acetabolo dell’osso iliaco e dalla testa del femore. La cavità acetabolare accoglie la testa sferica del femore. La testa del femore è connessa alla diafisi prossimale tramite il collo anatomico. La diafisi prossimale del femore presenta due tuberosità ossee:
- il grande trocantere si trova lateralmente al collo. È l’inserzione dei muscoli medio gluteo e piccolo gluteo, del muscolo piriforme, dei muscoli otturatore interno ed otturatore esterno
- il piccolo trocantere, si trova nella parte interna del femore, appena sotto il collo anatomico. È l’inserzione del muscolo ileo-psoas.
La coxartrosi
Che cosa è la coxartrosi?
La coxartrosi è l’artrosi che colpisce l’articolazione dell’anca. L’artrosi è una malattia degenerativa che si manifesta con un’usura progressiva della cartilagine che riveste le superfici articolari. Lo sfregamento tra le superfici ossee provoca dolore ed infiammazione.
Quali sono i fattori di rischio della coxartrosi?
I fattori di rischio della coxartrosi sono:
- l’età avanzata
- un’attività sportiva eccessiva e logorante
- la sedentarietà: un’attività fisica moderata e regolare è considerata preventiva dell’artrosi dell’anca
- l’obesità
- vecchi traumi o fratture
- l’artrite reumatoide
Quali sono i sintomi della coxartrosi?
Il sintomo principale della coxartrosi è il dolore, in particolare all’inguine, alla coscia e nella regione laterale dell’anca. Il dolore è più intenso quando si muove l’anca dopo un periodo di inattività (al mattino o dopo essere stati seduti a lungo).
Inizialmente il dolore appare dopo un’attività di intensità media/elevata. Nelle fasi avanzate della coxartrosi il dolore è presente anche a riposo.
Altri sintomi dell’artrosi dell’anca sono:
- una ridotta mobilità dell’anca in flessione, estensione e divaricazione: il paziente ha difficoltà nel mettere le scarpe o tagliare le unghie
- dolore lombare
- una deambulazione dolorosa con zoppia
Diagnosi della coxartrosi
Oltre all’esame clinico, l’esame radiografico dell’articolazione coxo-femorale e del bacino mette in evidenza:
- la riduzione dello spazio articolare
- l’usura della cartilagine articolare
- la formazione di osteofiti
Il trattamento della coxartrosi
In presenza di una coxartrosi non severa il trattamento sarà conservativo:
- infiltrazioni intrarticolari sotto guida ecografica di acido ialuronico
- tecarterapia per ridurre il dolore e l’infiammazione
- massoterapia decontratturante
- chinesiterapia passiva per migliorare la mobilità dell’articolazione coxo-femorale
- rieducazione motoria con esercizi di rinforzo della muscolatura dell’anca, esercizi propriocettivi, ed esercizi per rinforzare il core
- sedute di rieducazione posturale individuale
In presenza di una coxartrosi severa è necessario ricorrere alla chirurgia protesica dell’anca.
La trocanterite
Che cosa è la trocanterite?
La trocanterite, chiamata anche borsite trocanterica o sindrome dolorosa del grande trocantere, è una infiammazione a carico della borsa trocanterica e dei tendini dei muscoli che si inseriscono sul grande trocantere: il medio gluteo ed il piccolo gluteo, il piriforme, l’otturatore interno e l’otturatore esterno. La borsa trocanterica è una borsa sierosa la cui funzione è quella di ridurre l’attrito dei tendini.
Quali sono i sintomi della trocanterite?
Il sintomo principale della borsite trocanterica è il dolore localizzato prevalentemente nella zona laterale dell’anca. Il dolore peggiora quando si è sdraiati sul fianco dell’anca interessata, nell’accavallare le gambe, nel salire le scale, correndo.
Possono essere presenti gonfiore in corrispondenza del grande trocantere e rigidità articolare dell’anca.
Quali sono le cause della trocanterite?
Le cause della borsite trocanterica sono:
- contusioni o cadute accidentali sul fianco
- pressione eccessiva o prolungata nell’area dell’anca (per esempio lo stare sdraiati sul fianco su superfici rigide per troppo tempo)
- movimenti ripetitivi dell’articolazione dell’anca come correre e camminare
- atrofia dei muscoli dell’anca
- disturbi posturali
La diagnosi della trocanterite
La diagnosi della borsite trocanterica avviene attraverso l’anamnesi e l’esame clinico, gli esami strumentali sono finalizzati esclusivamente alla conferma diagnostica. La radiografia permette di escludere l’artrosi dell’articolazione coxo-femorale. L’ecografia può mettere in evidenza la presenza di calcificazioni tendinee (entesite calcifica).
Il trattamento della trocanterite
Il trattamento della borsite trocanterica prevede:
- ultrasuoni a freddo, laserterapia ad alta potenza e tecarterapia per la riduzione dell’infiammazione e del dolore
- onde d’urto: l’onda meccanica riduce la sintomatologia dolorosa, stimola i processi di guarigione del tessuto tendineo ed il riassorbimento delle eventuali calcificazioni inserzionali
- esercizi di rinforzo dei muscoli dell’anca
- esercizi posturale (rieducazione posturale globale)
Le infiltrazioni di cortisone sono controindicate poiché favoriscono la formazione delle calcificazioni tendinee.
L’impingement dell’anca
Che cosa è l’impingement dell’anca?
L’impingement dell’anca (FAI – Femoro Acetabular Impingement), chiamato anche conflitto femoro-acetabolare, è un contatto anomalo tra le superfici articolari dell’anca dovuto ad un’alterazione anatomica delle stesse. Il contatto anomalo tra le superfici ossee usura precocemente la cartilagine articolare provocando infiammazione e dolore. Il conflitto femoro-acetabolare è la causa più frequente di dolore all’anca nei giovani adulti e negli sportivi.
Qual è la causa dell’impingement dell’anca?
In un’anca normale la testa del femore è sferica e aderisce in modo uniforme all’acetabolo. La causa del conflitto femoro-acetabolare è una conformazione anomala delle superfici ossee. Esistono 3 tipi di conflitto femoro-acetabolare:
- il conflitto di tipo Pincer è dovuto ad una conformazione dell’acetabolo “a pinza” che determina, nei movimenti di flessione e rotazione dell’anca, un precoce contatto tra il collo femorale e il bordo acetabolare
- il conflitto di tipo Cam è dovuto ad una conformazione anomala della testa femorale che non è perfettamente sferica e, con la sua porzione eccedente, entra in conflitto con il labbro acetabolare
- il conflitto di tipo misto: l’anomalia ossea riguarda sia l’acetabolo che la testa del femore.
Quali sono i sintomi dell’impingement dell’anca?
Il sintomo principale del conflitto femoro-acetabolare è il dolore all’anca o all’inguine.
Il dolore compare dopo un’attività sportiva intensa (calcio, corsa), durante movimenti oltre il ROM fisiologico (danza, ginnastica artistica), compiendo gesti di vita quotidiana come entrare/uscire dall’auto, indossare scarpe, rialzarsi da una posizione accovacciata. Progressivamente il dolore si fa sempre più frequente limitando prima le attività sportive e pi quelle quotidiane.
È possibile inoltre avvertire rumori o blocchi articolari.
La diagnosi dell’impingement dell’anca
La diagnosi del conflitto femoro-acetabolare si basa su
- un accurato esame clinico con test specifici che rievocano il conflitto e provocano la sintomatologia nota al paziente
- una radiografia del bacino e delle anche per evidenziare le alterazioni anatomo-patologiche
- una risonanza magnetica con contrasto per evidenziare eventuali lesioni del labbro acetabolare.
I trattamento dell’impingement dell’anca
Il trattamento conservativo del conflitto femoro-acetabolare prevede:
- il riposo dall’attività sportiva
- la tecarterapia e la magnetoterapia per ridurre l’infiammazione e la sintomatologia dolorosa
- le infiltrazioni intrarticolari ecoguidate di acido ialuronico.
Quando le terapie conservative falliscono o il quadro è grave già alla diagnosi, l’unica soluzione è la chirurgia artroscopia: il conflitto femoro-acetabolare viene curato ricostruendo la normale anatomia dei capi articolari.